Qualche giorno fa, ad un mese di distanza dall’ultima volta, decido che forse è il momento di tornareare a fare la spesa, dato che avevo dato fondo anche alle riserve di surgelato.
In passato per un periodo avevo sperimentato il supermercatino sotto casa, ma questi buchi di negozi del centro hanno due reparti, poco assortimento e prezzi da oreficeria. In un secondo momento ho sperimentato il servizio Esselunga-a-casa, ma ti portano la roba dopo due giorni e in quei due giorni ho rischiato di morire o di mangiarmi la credenza, in più venifo offeso da amici, colleghi e perfino genitori. L’obiettivo di tutto ciò comunque era di non spostare la macchina, ma alla fine ho dovuto cedere e tornare al vecchio metodo diMaometto alla montagna.
Insomma, decido che è il momento di tornare all’Esselunga di via Masaccio. Arrivo e mi infilo nel mio bel parcheggio sotterraneo, che poi il cassiere ti da aggratis il biglietto di uscita – e ciò mi fa gusto – e faccio quel che devo fare. Tornando col mio bel carrellino al parcheggio per caricare le buste in macchina, si mette a fuoco man mano che mi avvicino tutta una sgraffiatura/ammaccatura dell’angolo sinistro del paraurti posteriore. Mi blocco a guardare. La stronza che stava con me nell’ascensore mi passa accanto, capisce la scena e sghignazza. Nel frattempo saltella fuori dall’auto accanto – troppo accanto – una squinzia con in mano credo il libretto di istruzioni del motore pensando invece di averci gli estremi dell’assicurazione, mi pare dicesse qualcosa tipo “Scusascusaècolpamianonsocomefunzionatidoimieidatiscusascusa”.Ora la macchina è dal carrozziere. Pagherà la sua assicurazione, ovvio, certi mi dicono che sono stato anche fortunato che si è fatta trovare, ma a me viene solo da pensare che dovrei vendere la macchina e comprarmi il monopattino.
In passato per un periodo avevo sperimentato il supermercatino sotto casa, ma questi buchi di negozi del centro hanno due reparti, poco assortimento e prezzi da oreficeria. In un secondo momento ho sperimentato il servizio Esselunga-a-casa, ma ti portano la roba dopo due giorni e in quei due giorni ho rischiato di morire o di mangiarmi la credenza, in più venifo offeso da amici, colleghi e perfino genitori. L’obiettivo di tutto ciò comunque era di non spostare la macchina, ma alla fine ho dovuto cedere e tornare al vecchio metodo diMaometto alla montagna.
Insomma, decido che è il momento di tornare all’Esselunga di via Masaccio. Arrivo e mi infilo nel mio bel parcheggio sotterraneo, che poi il cassiere ti da aggratis il biglietto di uscita – e ciò mi fa gusto – e faccio quel che devo fare. Tornando col mio bel carrellino al parcheggio per caricare le buste in macchina, si mette a fuoco man mano che mi avvicino tutta una sgraffiatura/ammaccatura dell’angolo sinistro del paraurti posteriore. Mi blocco a guardare. La stronza che stava con me nell’ascensore mi passa accanto, capisce la scena e sghignazza. Nel frattempo saltella fuori dall’auto accanto – troppo accanto – una squinzia con in mano credo il libretto di istruzioni del motore pensando invece di averci gli estremi dell’assicurazione, mi pare dicesse qualcosa tipo “Scusascusaècolpamianonsocomefunzionatidoimieidatiscusascusa”.Ora la macchina è dal carrozziere. Pagherà la sua assicurazione, ovvio, certi mi dicono che sono stato anche fortunato che si è fatta trovare, ma a me viene solo da pensare che dovrei vendere la macchina e comprarmi il monopattino.