La nuova bicicletta è anche lei da donna, come la precedente. Trovata usata ad un biciclettaio non lontano dalla stazione per euro sessantacinque, ha le luci ma non funzionano. “Siee, che vuoi che funzioni” è stata la risposta quando ho detto al biciclettaio le luci ci sono, funzionano? Stava già mettendo i soldi in cassa. Effettivamente ad una bicicletta di seconda mano, cosiddetta ‘di fortuna’ , non si chiede poi molto, se non giusto di andare. Alla fine il suo destino è quello di farmi girare il centro più velocemente per un paio di stagioni e poi di essere fregata in tutto o in parte. Solo che, complici i mattoni sporgenti e risorgimentali delle strade di Firenze, la sera stessa, tornando a casa dopo una birra in Santa Croce, il ferro che regge il cestino davanti si è sganciato dal parafanghi, insieme al meccanismo del freno. Diagnosi: saltata la vite che tiene tutto agganciato al manubrio. Dopo un primo smarrimento, con l’insinuarsi dell’idea di averlo preso nel didietro per soli sessantacinque euro, ho percorso gli ultimi metri da casa alla benemmeglio e una volta salito, sorprendendomi di me stesso, ho recuperato una vite e riagganciato il tutto, sempre alla benemmeglio. Ora regge, anche se qualcosa di tremolante c’è ancora e il freno davanti, beh, frena poco.
2 commenti:
Sei già nel mio blog roll! ;)
Benvenuto!
Grazie! :) era l'ora di usare qualcosa di più "up-to-date".
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