16/07/12

In the velvet darkness of the blackest night.

“Mioddio cosa mi sta succedendo”
Penso, mentre un bel ragazzo mi tira a sé ai bordi della piscina di una discoteca all’aperto. Penso anche al ragazzo con cui non mi sono più fatto sentire da giorni e a quello che aspettavo si facesse sentire per combinare nel pomeriggio e invece nulla. E poi ho in tasca questo cellulare vibrante con la sua app radar maledetta e una cronologia di social network a tema sul computer che non mente.

Che cosa mi sta succedendo? Sono ancora giovane? Sono troppo vecchio? Sono perduto? Cosa voglio fare della mia vita? Cosa provo? Cosa vorrei?

In bici l’indomani, mentre pedalo verso il mare, mi sale ad occhi chiusi la solita innata voglia di vivere, con tutto l’ottimismo e giustificazionismo che comporta. Mi dico di godermi questo disordine sentimentale e che un bel giorno prenderò una sbandata bella forte, uguale a niente di quel che l’ha preceduta, soffrendo di un dolore costruttivo. E se quella sbandata poi non porterà a niente, mi sarà comunque servita per capire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Che cosa mi sta succedendo?
Sono ancora giovane?
Sono troppo vecchio? Sono perduto? Cosa voglio fare della mia vita?
Cosa provo?
Cosa vorrei?"

io agirei d'istinto senza farmi troppi problemi. ogni lasciato è perso. però che almeno sia divertente

Andrebbasta ha detto...

Sono d'accordo, solo che poi se non c'è un ordine mi disoriento. Quindi ho deciso: ora calma.