11/03/12

I can do it even better in broken heels.

E' venerdì sera e dato che ogni santa volta che vengo a Londra ci infiliamo nel West End a fare il solco in Old Compton St, stavolta i ragazzi, anche detti "le ragazze" o "le frociazze", decidono di portarmi nella zona di Clapham, che pare essere una valida alternativa. Il locale si chiama The Two Brewers, arriviamo a mezzanotte passata e fortunatamente non c'è coda all'ingresso ma il posto si sta riempiendo. Solita tiritera: 5£ perquisizione inclusa, guardaroba ed in poco tempo sono nella mischia e la mischia mi guarda chiedendosi da dove spunta questa faccia da italiano. 
Beviamo. Balliamo. Beviamo. Giriamo, balliamo, beviamo. E con le tre pinte di inizio serata si può dire che adesso sono ubriaco. Ad un certo punto, attraverso un gioco di prestigio quadrangolare, mi sto scambiando sguardi con: 1. Un manzetto in maglietta verde, da solo, appoggiato ad una colonna a bordo pista, espressione tra l'assorto e l'ebete ma grandi occhi celesti e bel fisico; 2. Una ciuffessa che balla credendoci parecchio insieme alle sue amiche molto britanniche e molto attopate, si percepisce che non sia il massimo della mascolinità ma è carino e anche lui bel fisico. C'è però il rischio-arrizzacazzi, l'atteggiamento è un po' quello; 3. Un bel ragazzo moro, alto, quell'adorabile faccia da inglese per bene, tant'è che indossa camicia, pantalone e scarpe classiche, molto probabilmente ha tirato a diritto dal lavoro. Lovely. Balla (or at least he's trying to) con un paio di altri amici sullo stesso tipo. Se volete farvi un'idea, ricorda un po' lo Hugh Grant di Quattro Matrimoni e un funerale. Hugh non mi sembra un topo da discoteca, però stranamente lui ed i suoi amici ballano sempre più vicini a noi e ad un certo punto rimaniamo entrambi soli in pista e lui viene verso di me. Tutta questa iniziativa gli fa guadagnare mille punti. Tuttavia io non so cosa farò, perchè in England ci ho sempre solo ballato e mai trombato, e vi ricordo che qui parlano tutti inglese, e io lo mastico ma ora sta venendo verso di me un madrelingua britannico e la musica è così alta che io fatico anche a sentire i miei pensieri. In più sono ubriaco. Troppo tardi, è arrivato, mi tende la mano e dice "Hi, I'm #%@&€" capisco il senso ma non il nome, mi presento, c'è uno scambio di battute in cui gli dico che sono italiano. Perdo i miei amici, io e Hugh (continuiamo a chiamarlo così perchè anche quando gli dirò "Sorry, once again your name is...?" non lo capirò) ci spostiamo a chiacchierare dove c'è meno casino, lui mi racconta che ha 29 anni ed è un insegnante di musica alla secondary school, io già mi vedo a trasferirmi a Londra per sposarmi con lui e prendere insieme un flat ad Hammersmith. Ad un certo punto di questo film mi dice se voglio ballare e giuro che è la cosa più normale che si possa chiedere in un club, ma a me sembra così elegante, dolce e old-fashion, visto che pensavo che il passo successivo fosse la limonata sul divanetto, a questo sono stato abituato. Hugh non è un pissero, e la limonata infatti arriva mentre balliamo. E' bravo e sexy e maschile e ad un certo punto mi sussura "Would you like to step by at my place for tonight? I literaly live at ten minutes walking from here" o qualcosa del genere. Io questa frase la devo prima ascoltare, poi capire e poi metabolizzare. La risposta che ho già in mente è SI ma prendo del tempo e gli dico che devo trovare i miei amici e sentire, e mentre faccio il giro del locale barcollando, mi interrogo su quello che è giusto e sbagliato, faccio il conto degli anni che ho, scomodo santi in paradiso e cerco di capire in che parte di Londra sono e come riuscirei a tornare a casa con i mezzi.

E questa è la storia di quando ho passato la notte a casa di un ragazzo sconosciuto, risvegliandomi l'indomani sconvolto come nei film, l'imbarazzo reciproco, prendere la porta con i vestiti della sera prima, lui ancora nudo sotto il piumone che mi chiede se voglio un caffè, io dico "No, thanks" ed esco dal suo appartamento prima di incrociare qualche coinquilino.
Con un enorme sorriso stampato in faccia mentre scendo nella stazione di Brixton.

4 commenti:

annetta ha detto...

:DDD
Veramente da film!
Ma... davvero è finita lì? :(
(in questi casi preferisco i telefilm! ;) )

Andrebbasta ha detto...

Da un lato sì, io dovevo davvero tornare dai miei amici e lui poi aveva da fare. Ovviamente a me è partito un mezzo embolo e ci ho ripensato per tutto il weekend. Ma uno scambio di numeri c'è stato e le vie di facebook sono infinite :D ... quindi, che so, to be continued?

annetta ha detto...

Of course! ;)
(finchè ne hai voglia! :) )

Belguglielmo ha detto...

Son sempre ottimi ricordi!