20/07/11

Thoughts and clouds can drift or sway.

Da un'email ad un'amica:

"Mia mamma mi ha scoraggiato sul cane, adducendo le solite ragioni. Mi viene rabbia. Certo, diciamoci la verità, il cane lo vorrei io. Ma mi pare che quello che è successo a mio padre non ci stia insegnando niente e che questa cazzo di vita sia ancora tutto un "meglio di no, poi vediamo" e intanto la vivi con il CONTINUO desiderio di qualcosa che ti convinci che è meglio non fare o avere, per il momento, anche se ti piacerebbe tanto. In realtà un giorno si muore e basta, non succede NIENTE, non hai gratificazioni e non vai in paradiso, ci ho pensato ed in realtà non è un mistero, l'uomo lo sa già cosa c'è dopo la morte: NIENTE, se non fine delle funzioni vitali e tessuti che si decompongono. Se questo non basta a convincersi di doversele sparare mentre sei ancora vivo, le cartucce, allora io non so cosa debba convincerci. A rimandare e ad aspettare tempi migliori passano gli anni e i decenni; quali tempi migliori, poi? E' proprio detto che ce ne siano? Nel mentre la vita può mettertele anche peggio le cose o in ogni caso invecchi o, appunto, muori.


Scusami, ma sono incazzato e mi verrebbe da prendermelo io e basta il cane, senza chiedere permessi o pareri a nessuno, e magari lo farò."

06/07/11

Yesterday, all my troubles seemed so far away.

Adesso c’è un prima e un dopo. Tutto quanto sembra diviso da uno spartiacque, da uno shock che ha azzerato tutto e ci ha sconvolto la vita, rendendola priva di senso, anche se ti riempi la bocca di frasi tipo “bisogna reagire” e “si cerca di andare avanti”.
Siamo rimasti disarmati, letteralmente. Mi sento senza un tetto, senza una scialuppa di salvataggio o una coperta calda. Senza più nessuno che saprà darmi il consiglio giusto, che penserà più a me o saprà dirmi cosa è giusto e cosa è sbagliato a questa merda di mondo.
Ho letto due righe in chiesa del cui bisogno ero convinto sul momento ma ora mi sembra che neanche quelle vogliano dire un cazzo o rapprentare ciò che eri e che provo.
C’è che mi manchi e mi sembra di affogare, mi sale proprio il nodo in gola tipico degli attacchi di panico e le lacrime sono solo un palliativo. L’idea di vivere di ricordi mi sembra come mettersi a tavola immaginandosi il cibo. E l’idea di dimenticarseli, col tempo i ricordi, mi fa impazzire.
Mi disturba anche il pensiero che un domani io possa stare meglio: sarebbe una mancanza di rispetto, tornare ad ascoltare musica o a ridere e uscire con gli amici e scartare i pacchi a natale. Mi sembrerà come di tradirti.
 
Ti amiamo non sai quanto.