06/03/13

A hundred O's and X's lighting up the dark, now they turned into a question mark.

Siamo in uno scantinato di Soho, in pratica.
La cosa però non mi sorprende: tantissimi luoghi pubblici a Londra si sviluppano nei sotterranei.
Una ragazza è appena arrivata in compagnia di due amiche, parla intervallando “fucking” ogni due o tre parole e chiede di farsi un piercing al capezzolo.
Ad un certo punto dal retro la tatuatrice spunta e mi fa segno di entrare. Ha un caschetto nero, occhiali spessi anni 60, una camicia di jeans abbottonata fino in cima e dal collo spunta un’ancoretta. Braccia completamente tatuate. Mi ispira fiducia, è netta, pulita, chiara. Mi chiede in che verso lo voglio e io cerco di spiegarmi. Non funziona dato che me lo ricalca al contrario. Allora glielo rispiego, “upside down” e me lo ricalca per il verso giusto, ma è troppo spostato sull’interno. Penso che rimarrebbe lì posizionato male per il resto dei miei giorni e allora mi faccio coraggio e le ridico che ancora non va bene, va messo più esterno. Ora ci siamo, ho un campo di battaglia sull’avambraccio ma la posizione definitiva è quella giusta.
Penso alla chicken pie che ho mangiato per pranzo e ho paura di vomitarla o di svenire, ma non succede. Mi fa distendere prono su un lettino incelofanato e si mette il mio braccio in mezzo alle gambe, poggiandolo su un piedistallo incelofanato.

Comincia.

E io penso a mio padre, che scuote la testa sorridendo e dice che sta roba non era necessaria e che sono il solito scemo. Penso a quando ha accettato il primo che mi ero fatto e a tutte le altre cose che ha accettato capendo che ormai fossi cresciuto e potessi salvarmi solo da solo.
Passo ad un po’ di pensieri felici, mia mamma e mio fratello, Birillo che mi annuserà la crema che metterò sul tatuaggio, guardandomi interrogativo con quelle due olivette nere che si ritrova al posto degli occhi. Penso alla casa che sto comprando e al ragazzo sorprendente che sto frequentando.
Mi abbandono.

Sono la solita pecora nera, ma qualcuno in ogni famiglia deve pur esserlo.

3 commenti:

annetta ha detto...

Una pecora nera 'salva' e giudiziosa! (per aver modificato la posizione fino a quella giusta!)
Ah! I tatuaggi! <3
Quando qualcuno mi sorriderà dicendo che anch'io so salvarmi da sola, me lo farò! :)

Andrebbasta ha detto...

Eh sì, me ne sto zitto in tante situazioni, ma in quella proprio non ho potuto!
In realtà qualcuno mi diceva "nessuno si salva da solo", ma è questa una frase che va contestualizzata... :) un abbraccio

annetta ha detto...

:) ricambio!
;)