06/07/11

Yesterday, all my troubles seemed so far away.

Adesso c’è un prima e un dopo. Tutto quanto sembra diviso da uno spartiacque, da uno shock che ha azzerato tutto e ci ha sconvolto la vita, rendendola priva di senso, anche se ti riempi la bocca di frasi tipo “bisogna reagire” e “si cerca di andare avanti”.
Siamo rimasti disarmati, letteralmente. Mi sento senza un tetto, senza una scialuppa di salvataggio o una coperta calda. Senza più nessuno che saprà darmi il consiglio giusto, che penserà più a me o saprà dirmi cosa è giusto e cosa è sbagliato a questa merda di mondo.
Ho letto due righe in chiesa del cui bisogno ero convinto sul momento ma ora mi sembra che neanche quelle vogliano dire un cazzo o rapprentare ciò che eri e che provo.
C’è che mi manchi e mi sembra di affogare, mi sale proprio il nodo in gola tipico degli attacchi di panico e le lacrime sono solo un palliativo. L’idea di vivere di ricordi mi sembra come mettersi a tavola immaginandosi il cibo. E l’idea di dimenticarseli, col tempo i ricordi, mi fa impazzire.
Mi disturba anche il pensiero che un domani io possa stare meglio: sarebbe una mancanza di rispetto, tornare ad ascoltare musica o a ridere e uscire con gli amici e scartare i pacchi a natale. Mi sembrerà come di tradirti.
 
Ti amiamo non sai quanto.

Nessun commento: